Associazione
Amici del Liceo Chiabrera
Associazione Amici del Liceo Chiabrera
Associazione Amici del Liceo Chiabrera

Camillo Sbarbaro

Sbarbaro Camillo

Nasce a Santa Margherita Ligure in provincia di Genova nel 1888.

Il padre è ingegnere, architetto e militare a riposo.

Il poeta avrà per lui un affetto particolare che si esprimerà in numerose sue poesie.

La madre invece muore nel 1893 in giovane età, quando lui è ancora bambino (aveva solo 5 anni) che insieme alla sorella Clelia più giovane di lui. verranno assistiti dalla zia Maria (Benedetta per i famigliari) 
Da Santa Margherita la famiglia si trasferisce a Varazze dove Camillo frequenta le elementari e le medie, allora chiamate Ginnasio, presso i Padri Salesiani

 

Nel 1904 la famiglia è a Voze e poi nel 1905 a Savona.

Viene iscrive nel nostro Liceo. Il primo anno non viene concluso perché si ritira dopo il primo trimestre.

Nel 1908 consegue la maturità
La prima attività poetica di Sbarbaro è del 1904.

  Il poeta e letterato Gaspare Invrea, noto con lo pseudonimo di Remigio Zena (fonte Wikipedia),  lo incoraggia in questa sua passione. Sarà Adelchi Baratono, suo maestro di filosofia  al Liceo che lo arricchirà culturalmente e spiritualmente.

Dopo il diploma trova lavoro presso la “Siderurgica” di Savona che dopo qualche anno sarà l’ILVA.

"Resine", nel 1911, è il suo debutto come poeta, nel frattempo si trasferisce a Genova.

Nel 1914 esce alla stampe "Pianissimo", un'altra raccolta di poesie. Sempre nel 1914 soggiorna per un certo periodo a Firenze dove conosce e frequenta nomi importanti del mondo letterario, come (fonte Wikipedia) Giovanni PapiniArdengo Soffici, Dino Campana, Ottone Rosai e altri artisti e letterati che facevano riferimento alla rivista <La Voce>. Pianissimo ottiene un ottimo consenso e l'apprezzamento critico di Giovanni Boine ed Emilio Cecchi.

Allo scoppio della Grande Guerra è prima volontario della Croce Rossa, poi nel 1917 è chiamato anche lui a combattere. Sono di questo periodo le prose di "Trucioli".

A guerra terminata ritorna a Genova dove frequenta Pierangelo Baratono, il fratello del suo professore di liceo a Savona Adelchi Baratono.

Pierangelo Baratono è giornalista, scrittore e poeta. Ispiratore del gruppo è Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, precursore della poesia ligure del novecento e che rivive oltre che in Camillo anche in Eugenio Montale.

Intanto ha lasciato il lavoro da metalmeccanico e si mantiene con lezioni di latino e greco.

Frequenta anche nomi illustri della pittura ligure come, Adriano Grandi, poeta e poi pittore, i fratelli Saccorotti, Paolo Rodocanachi e lo scultore Francesco Messina, siciliano ma genovese di adozione. Oltre che alla letteratura e alla poesia coltiva anche una grande passione: la botanica. Saranno i licheni la sua vera e grande passione.
Per poco tempo insegna latino e greco in un istituto religioso di Genova, poi abbandona l'incarico per non essere costretto a prendere la tessera del PNF.
Nel frattempo scrive e pubblica collane poetiche, collabora con la "Gazzetta di Genova" e con la "Gazzetta del Popolo".

Nel 1928 pubblica e vende a Stoccolma anche un suo erbario. Egli amò i licheni tanto che ne individuò ben 127 specie diverse e una ventina portano il suo nome.

Fino allo scoppio della seconda guerra Sbarbaro è fertile produttore di lavori letterari, alcuni non pubblicabili per contrasto con la censura.
Nel 1941, Genova, è sottoposta a pesanti bombardamenti navali per cui Sbarbaro si trasferisce a Spotorno. Sono con lui la sorella e la vecchia zia "Benedetta".
Qui lavora come traduttore di testi greci e francesi.

Terminata la guerra ritorna a Genova ma nel 1951 si ristabilisce, definitivamente, a Spotorno.
Nella quiete della cittadina savonese produce ancora numerose opere letterarie e poetiche.

Nel 1961, a 73 anni, muore a Savona (all'ospedale San Paolo dove era ricoverato).

per conoscere qualcosa di più di Camillo Sbarbaro, clicca qui